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Sintassi
dell'italiano antico II. La prosa del Duecento e del Trecento. La frase semplice
a cura di M. Dardano
Carocci,
Roma 2020
pp. 888, € 88,35
ISBN: 9788843098873
Il volume analizza la frase nei testi in prosa italiana dei secoli XIII e XIV in ventiquattro capitoli riguardanti: l’ordine dei costituenti, il verbo, i determinanti (articoli, dimostrativi, possessivi, quantificatori), i pronomi personali e possessivi, il sintagma nominale, il sintagma aggettivale, i pronomi relativi, gli interrogativi e le forme esclamative, le preposizioni, gli avverbi, i connettivi, le tradizioni discorsive e la grammaticalizzazione. L’analisi storico-funzionale è dedicata essenzialmente alla prosa toscana, osservata nella sua varia tipologia testuale, sebbene non pochi esempi riguardino anche la poesia toscana. Non mancano confronti anche in testi italoromanzi e in altre varietà romanze. L’esposizione chiara e l’alto numero di esempi analizzati fa di quest’opera uno strumento indispensabile per la comprensione della sintassi antica.
(dal sito dell'editore
Carocci) |
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Premio dei Lincei per la filologia 2019 |
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Tra
Verso la modernità. Pensiero linguistico e stili della prosa tra Sette e Ottocento
Cesati,
Firenze 2018
pp. 233, € 28,00
ISBN: 978-88-7667-735-9
Le riflessioni di Leopardi e di Manzoni sul linguaggio e sulle lingue, l’esperimento manzoniano della Colonna infame,
lo stile “spezzato” della nostra prosa settecentesca, la mobile sintassi della poesia arcadica, la scrittura dei nostri linguisti del secondo Ottocento sono
i temi affrontati in questo volume. Sono temi diversi che approfondiscono aspetti della linguistica, della letteratura e della cultura di quei tempi e che,
al tempo stesso, illuminano percorsi diretti verso la modernità: dai vari problemi di linguistica generale alla considerazione sociale del linguaggio,
dalla neologia grecizzante alla sperimentazione di un narrare, misto di documenti, frammentario e plurilingue,
quasi un’anticipazione di una tendenza viva nella narrativa dei giorni nostri. Sono fenomeni osservati sullo sfondo di un Settecento che è, anche per l’Italia,
il secolo dell’innovazione e del progresso civile e culturale, il secolo in cui la filosofia si apre all’empirismo, la politica al liberalismo,
Vico fonda la scienza della storia, Beccaria leva la sua voce contro le barbarie del potere.
(dal sito dell'editore
Cesati) |
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Maurizio Dardano
(Roma, 1935) ha insegnato, come professore
incaricato, Filologia Romanza all’Università di
Chieti dal 1966 al 1974; dal 1975, come professore
ordinario, ha insegnato Storia della lingua
italiana, prima presso l’Università “La Sapienza”,
Roma; poi, dal 1992, presso l’Università degli Studi
di Roma Tre. Ha svolto lezioni e seminari in varie
università dell’Europa, degli Stati Uniti e
dell’Argentina. Ha scritto numerosi saggi
riguardanti la storia della lingua italiana antica e
moderna. In particolare si è occupato dell’ analisi
della prosa letteraria dal XIII al XVI secolo, della
questione della lingua nel Settecento e
nell’Ottocento, di vari aspetti dell’italiano
contemporaneo: la scrittura giornalistica, i
linguaggi settoriali, la formazione delle parole, il
prestito linguistico. Negli ultimi anni ha studiato
gli aspetti formali della narrativa e della poesia
italiana del Novecento. Oltre a numerosi articoli,
si ricordano i seguenti volumi:
Lingua e tecnica narrativa nel Duecento,
1969;
G.I. Ascoli e la questione nella lingua,
1974; La formazione della parole nell’italiano di
oggi, 1978;
(S)parliamo italiano?, 1978; Il linguaggio
dei giornali italiani, terza ed., 1986; Studi
sulla prosa antica, 1992; Manualetto di
linguistica italiana, seconda ed., 1996,
Leggere i romanzi. Lingua e strutture testuali da
Verga a Veronesi, 2008. Ha progettato e diretto
il Nuovissimo dizionario della lingua italiana
(Curcio, 1982) nonché la Sintassi dell'italiano
antico (2012). È coautore della Nuova grammatica
della lingua italiana (Zanichelli, 1997). Negli
ultimi anni ha pubblicato saggi riguardanti le laudi
di Iacopone da Todi, l’Anonimo romano, il Decameron,
il Tristano veneto, lo stile argomentativo della
Commedia dantesca. Presso la Casa di Dante ha letto
tre canti: Inferno XVII, Paradiso XXI, XXIX.
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